Wednesday, July 7, 2010

High School Students Community Service Fake

disappointment of "institutional resistance" when the mayor cited the government for damages



The agreement with the United States, which seems eternal and armored, has already produced fatal effects for the Democratic Party was forced to abandon old positions anti-bases and risk paying a high price in terms of elections. On the occasion of the upcoming elections for the partial replacement of the upper house, the prtito democratic, can not even place a candidate in the four single-member districts and proportional is forced to support - without much enthusiasm - Senator Shoukichi Kina outgoing, popular songwriter, coordinator of the local party, which has "broken" with the party and are driving these days the island aboard a minibus with the words: "Whatever one may decide to Tokyo, here the new base will not be." When Prime Minister Kan, his personal friend for years, went to Okinawa, on 23 June, preferred not to meet him. And to think that fifteen years ago, was to pray Kan Kina to follow him during the election campaign across Japan due to its popularity and impact of his songs protest.



Meanwhile, the story of Okinawa and the new, "building" base of Henok, becomes even more complicated. Despite the agreement between the two governments, the fact remains that the last word is the governor of the island (which has an autonomous status) and, ultimately, of the population, since Kan also reiterated, in the days past, that it will not use force to dismantle the small, but strategic and capillaries, "manned" who for years have effectively blocked the start of work.


institutional level there are also new. The popular fighting el Yoichi Ina, mayor of Ginowan, the city whose center is busy (literally) from the giant military base in Futenma (unique in the world: the airstrip is located in the center and caused the highest rate of deafness in the country, in the population), has decided to to sue the central government. Pending likely to announce its candidacy for governor, the mayor has confirmed that it will sue the government for damage caused during the years the population. "The base has proved to be dangerous and harmful to the citizens, which, in addition to political relevance, results in civil and criminal liability."
For once, there would be copied by the Japanese.

Sunday, July 4, 2010

Carino Lasagna Calories

THE COVE: For whom the bell tolls? The kiss







In questo caso, per nessuno. E invece dovrebbe suonare un po' per tutti.

Ma voi, uomini d'oggi, da quale follia e da quale assillo siete spronati ad aver sete di sangue, voi che disponete del necessario con tale sovrabbondanza? (Plutarco)

Il casino scoppiato sabato 3 luglio a Tokyo (e un po' anche a Yokohama) dove due piccoli cinema d'essai sono finalmente riusciti a proiettare, nonostante gli schiamazzi della "destra a ore" precettata via web, THE COVE, il docufilm USA che ha vinto l'oscar e che racconta la mattanza dei delfini che ogni anno una piccola corporazione di pescatori arroganti e paraculi compie - in gran segreto (se ne sa oramai più all'estero che in Giappone!) e ottimi guadagni - in quel di Taiji (prefettura di Wakayama) offre numerosi spunti di riflessione. Tutti, ahimè, abbastanza tristi.

THE COVE
(potete vedere qui il trailer: http://www.youtube.com/watch?v=OYKNCN1ESZM
questo è invece quello giapponese, molto "edulcorato"
http://www.youtube.com/watch?v=zwjq_vvTk1w&feature=related
fino al 18 luglio, a Tokyo, potete vedere il film presso il cinema IMAGE FORUM, a Shibuya, tel.03-5766-0114
tre spettacoli: ore 13, 15 e 17






IL FILM
Andiamo con ordine. Primo, il docufilm, costato 5 milioni di dollari sborsati dal "grande fratello", il boss di You Tube, non è un capolavoro cinematografico e non meritava certo l'Oscar. Altri giornalisti e cineoperatori (compreso il sottoscritto...) hanno documentato in passato, e forse con maggiore obiettività, la strage dei delfini (che per i giapponesi, detto per inciso, non sono amorevoli creature giocose e intelligenti quanto fastidiosi e voraci "maiali di mare", come indicano chiaramente i due caratteri 海豚 di IKURA, termine locale per "delfino") perpretrata a Taiji. Nulla di tanto più osceno dei riti tribali compiuti alle isole Faroe della democraticissima e ambientalista Danimarca (http://www.thepetitionsite.com/1/end-whale-dolphin-slaughter-in-the-faroe-islands) o nelle gettonatissime (un tempo) "mattanze" nostrane. Guardate questo video, e ditemi in cosa differisce con la strage di Taiji!. HA proprio ragione Masayuki Komatsu, ex capo negoziatore de governo giapponese per la caccia alle balene:
"sostenere che ammazzare i tonni è giusto perche sono stupidi, e i delfini no perchè sono intelligenti è inaccettabile: siamo al nazismo ittico"
http://laverabestia.org/play.php?vid=2175







Il successo del film THE COVE nasce da una colossale operazione di marketing (questo sì, un capolavoro), che ha visto opporsi, nel corso di vari anni, da un lato i professionisti di Hollywood, Sea Shepard e l'allenatore "pentito" di Flipper, Rick O'Barry, divenuto una sorta di "ecoterrorista", dall'altro un gruppo di "buzzurri" locali (ci si passi il termine) che invece di spiegare, trattare (come altre comunità hanno fatto, e con successo, per esempio nella vicina penisola di Izu) la riconversione della mattanza in "dolphin watching" e magari assumere un addetto stampa hanno fatto testardamente quadrato per difendere il loro lucroso business (perchè SOLO di questo si tratta, un delfino vivo vale 300 mila euro, mentre la carne finisce in cibo per gatti, altro che "tradizioni gastroulturali"!) e alla fine, vista la mala parata internazionale e locale hanno finito per diventare ostaggio della destra a gettone.




Ovvio che la battaglia fosse impari. Gli americani hanno giocato un po', poi si sono stufati e hanno usato la "bomba", per fortuna solo virtuale. Guardate il film, gli "ordigni" utilizzati per le riprese e le sofisticate tecniche di montaggio e capirete perchè, alla fine, i "poveri" pescatori di Taiji, più ignoranti e testardi che farabutti, alla fine fanno la fine dei massacratori del secolo. L'imbecillità della destra "a gettone", e di chi la gestisce, sta proprio qui: se il film venisse proiettato in tutte the halls of Japan, you probably would have different reactions, and positive. On the one hand, the Japanese would be aware of a "tradition" (so to speak) who do not know and who probably would rebel against (and with more chances to suppress it, nobody likes to receive "orders" from any "policeman" of world), the second film would be (rightly) criticized for its bias and for the comment (which the Japanese subtitles somehow diminishes) and dour, let us say, a bit 'racist. But try to see it and judge for yourself.


Patriot, IN TIME: the right to rent




I protagonisti degli schiamazzi, difficile trovare un altro termine, meritano un discorso a parte. Si chiamano "uyoku", termine traducibile con "destrorsi". A Tokyo sono migliaia, sotto centinaia di sigle, e sono in vendita. Anzi, in affitto. Una sorta di destra interinale (e non escludo che ci potrebbe essere una versione di sinistra, se solo ci fosse un "mercato").
Gli "uyoku" prestano servizio a ore, e un tempo erano molto ricercati. Un famoso politico, li usava per "sfiancare" la concorrenza. Ne mandava un centinaio a far casino sotto casa del "nemico" e, questione di giorni o spesso ore, il poveraccio si dimetteva o dava di matto ed era costretto comunque a dimettersi. Ora che la politica è in crisi, e d il business pure (altro servizio "storico" prestato era quello di presentarsi alle assemblee dei soci e intimorire chiumque alzasse la mano per chiedere chiarimenti o verifiche) gli "uyoku" si sono messi sul mercato. Una conoscenza del mondo politico o della yakuza può essere utile per uno sconto o per evitare grane successive (ricatti etc) ma in linea di massima sigle, specializzazioni, nomi dei leader, indirizzi e perfino tariffe sono pubblici. Un mio amico canadese li ha usati, una volta, per far desistere il padre di una sua ex, che voleva perforza diventare suo suocero. E' bastato un camion di "patrioti" e un paio d'ore di inni e marcette a massimo volume (incredibile come la polizia permetta questo scempio ambientale) per far desistere il potenziale stepfather. Rates are negotiable, and sometimes it seems there is also a bonus, if the noise (but beware, sometimes the character becomes more serious intimidation) leads to the desired result.


addition to the service designed to SKY TG24, which you can see on this link
http://www.frontierproductions.jp/sky/web_thecove_jpnpremiere.mov
take a trip on you tube indigenous from here: http
: / / Do not miss www.youtube.com/watch?v=VHMdSt5HGJI&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=g608gxOf764&feature=related
where a "patriot" is autoriprende while, after bowing to camera, making a series di telefonate minatorie ai gestori dei cinema di Osaka, per "coinvincerli", tra sberleffi, insulti e minacce, a non proiettare il film "che offende i nostri pescatori"



SCHIAMAZZI A COMANDO






Chissà se ieri i patrioti a ore hanno ricevuto il bonus. Dubito. Darsi da fare si sono dati da fare, ma erano quattro gatti e scarsi mezzi, solo un toyotone con megafono e qualche vuvuzela artigianale. Insulti a gogo contro i gornalisti stranieri ("fascisti", "imperialisti" ci urlavano, in evidente confusione mentale) e un unico cazzotto ben mirato al povero Kunio Suzuki, un deputato che a furia di piroette non ci capisce più nulla e si ritrova sempre dalla parte sbagliata. Ex patriota noto per urlare nudo, in oieno d'inverno, ai russi il suo odio per il mancato rirtorno delle Curili Meridionali, è passato al movimento no global e ieri era davanti al cinema per difendere il diritto d'espressione. "Dobbiamo crescere, e giudicare". Uno scalmanato sdentato gli ha mollato un pugno, per la gioia delle telecamere che cominciavano a dileguarsi.


Il tutto è durato, come da contratto e da evidente accordo con la polizia, appena un’oretta. Una signora in guanti bianchi ha raccolto cartelli, striscioni e megafoni, distribuendo in cambio il “bento”, the packed lunch. Typically, these patriots receive temporary spot the so called "kotsudai" (reimbursement of travel expenses, a euphemism for "pocket money"), but with all the foreign press around obviously have preferred to avoid .... Receive a transfer, perhaps on the phone. They will also be a bit 'vulgar, but always on line, the Patriots rent.


sad day for Japan (and Japanese)

In the end, the losers are the Japanese. And abroad continue to be (unfairly) accused of being barbaric murderers (and devouring) of dolphins, while at home continue to be treated like adolescents, and not kept in the dark solo della "mattanza" di Taiji, ma di tante altre questioni "sociali" (fuori casta, discriminazioni contro coreani e cittadini stranieri in generale, condizione di detenzione nei carceri, manicomi e orfanotrofi, etc etc). E dispiace che, in piena campagna elettorale, nè il governo nè il premier Naoto Kan abbiano ritenuto di dover intervenire sulla faccenda. Ne hanno parlato tutti i giornali, ma nessuna reazione da parte del governo. Forse Kan avrebbe dovuto intervenire e dire chiaramente che il Giappone è un paese democratico, che la libertà di espressione ed informazione è garantita dalla Costituzione e che i giapponesi sono abbastanza maturi per "sopportare" qualsiasi "provocazione". Anche quella di sentirsi accusati di barbarie. Del resto uccidere i delfini non è un "reato", non sono specie particolarmente protette e non si tratta di una tradizione gastroculturale (visto che oltre il 90% dei giapponesi l'ignora e non ha mai mangiato carne di delfino), ma puro business. Di cui, diciamocelo, siamo un po’ tutti responsabili, visto che quando portiamo i nostri figli nei delfinari, ad ammirarne le evoluzioni, alimentiamo, direttamente, il commercio di questi poveri mammiferi e, alla fine dei conti, il conto in banca dei pescatori di Taiji.